“Il giallo sole di Vendicari”: il ritorno di Giacomo Cassisi

Giacomo Cassisi – il giornalista con il vezzo delle indagini che ha fatto appassionare i lettori di Italia, Spagna, Colombia ed Ecuador- ritorna con una nuova storia ambientata in Sicilia. Promosso “inviato speciale” del giornale per il quale lavora, si sposta dalla sua Taormina per un’inchiesta che si sviluppa tra la pietra bianca degli iblei e la pietra lavica dell’Etna. Due omicidi legati fra loro, tra le campagne di Vendicari e il mare di Portopalo, turbano l’equilibrio imperfetto del paesaggio del val di Noto nel bel mezzo della primavera siciliana.  Cassisi segue l’evolversi dei fatti nel groviglio reso ancor più ingarbugliato dal filo che lega la sua amica Elena a Gina, la sorella di una delle vittime. Tra stanze segrete e negozi come labirinti, lavoro nero e tavolini all’aperto, c’è un momento in cui, sotto Il giallo sole di Vendicari, le cose prendono la giusta piega.

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Un giallo appassionante, impegnato, dai ritmi serrati. Prima presentazione a Catania, città dell’autore, il 29 maggio nei locali della libreria “La Feltrinelli” di via Etnea: moderatori i giornalisti Fabio Albanese e Daniela Tornatore, reading degli attori Mario Opinato e Manuela Ventura.

La prefazione del libro è della critica di noir Cristina Marra, che a seguire vi proponiamo in anteprima:


“Nei classici del genere poliziesco, la serialità dei protagonisti ha abituato i lettori a commissari, ispettori, detective professionisti o dilettanti, con tratti distintivi realistici e ben caratterizzati tali da proporli sempre più spesso come volti di successo del piccolo e grande schermo. Antonello Carbone parte dalla sua esperienza di cronista e ha creato il personaggio di Giacomo Cassisi, un giornalista con il pallino delle indagini che si muove in una Sicilia magica e imperscrutabile. L’odore della zagara e la forza energetica dell’Etna sono fonte d’ispirazione per l’autore catanese, che nei suoi racconti descrive i luoghi simbolo o magari meno conosciuti della Trinacria, intrisi di storia, miti e leggende ora velati da un alone di mistero. Quel mistero che si insinua tra i vicoli della turistica Taormina, come è successo nel precedente romanzo, o tra i sentieri di campagna di Vendicari, come in questo giallo che sviluppa un preciso percorso narrativo tra Catania e Siracusa evocando anche le atmosfere suggestive di Marzamemi.

Così i territori siciliani – con i loro vizi e le loro bellezze, con i loro pregi e i loro mali, con il nero oscuro che contrasta col giallo del sole, con la luce abbagliante delle albe o con il rosso dei tramonti – si impongono nei romanzi di Carbone. Sono i posti che il suo Cassisi esplora col fiuto del cronista e il cuore di un figlio di quella terra troppe volte martoriata da una criminalità subdola che ne corrode l’anima e, come fosse una bella donna afflitta, ne vuol far sfiorire il fascino. Giochi di potere, segreti e vendetta giocano ruoli principali in questa storia. Temi d’attualità intessono la trama: droga, migrazione, colletti bianchi, diversità sessuale. Il protagonista scruta dietro le maschere di un’umanità fatta di vittime e carnefici, ognuna specchio della società odierna, che l’autore ha posizionato in scena come fosse un teatro letterario.

Giacomo Cassisi legge il dolore nei volti di chi affronta viaggi disperati, prova disgusto verso il male oscuro della corruzione che procura morte, combatte la rabbia e il senso di sconfitta per non perdere mai la speranza. Interpreta il suo lavoro come una sorta di missione per ricercare la verità: stavolta trova alleato il carattere benevolo del commissario Bagnato oltre al fidato contributo dell’informatore Zanzara e dell’amica Elena, così l’indagine evolve intersecandosi con le vicende personali.

Tra le immancabili presenze femminili, sui generis ritroviamo la gatta Niciula dal manto bianco e grigio che poltrisce sul divano della mansarda taorminese, un po’ sorniona e un po’ guardiana, legame tra il passato e il presente della vita di Cassisi.

Carbone fa proprio lo stile di scrittura dai capitoli brevi e dai quadri narrativi introdotti da titoli di canzoni, un’immaginaria colonna sonora che accompagna i personaggi e coinvolge il lettore. Tra le righe, gli omaggi ai modelli letterari di Sciascia e Pirandello, introdotti con la leggerezza di una folata di vento che si insinua tra le pagine per ricordarne l’influenza, la grandezza, gli insegnamenti, l’eredità”.

 

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